Cenni storici della Chiesa Rossa
Nel 988 un documento scritto attesta l’esistenza della Basilica Mariae ad Fonticulum, costruita sopra le fondamenta di un sacello paleocristiano. Nel XII sec. presso il Lambro meridionale, sorge un monastero di monache benedettine, alle quali è affidata la cura della chiesa.
Nel 1117 un terribile terremoto danneggia la struttura della chiesa. Dopo questo episodio e dopo la calata del Barbarossa, è presumibile che nel 1152 le monache benedettine abbiano intrapreso la riedificazione della Chiesa.
Nel 1239 durante la guerra tra la Lega Lombarda e Federico II di Svevia, i milanesi allagarono i campi occupati dall’imperatore “ubi dicitur ad Fontigium” e la chiesa fu soggetta ad altri danni.
Nel 1302, a seguito di un ventennio di decadenza, papa Bonifacio VIII ordinò di riunire le monache benedettine di Fonteggio rimaste con le monache Bianche Veteri dell’Ordine di sant’Agostino del Monastero di S. Maria delle Veteri di Porta Ticinese, che, da quel momento, ressero il monastero.
Prima del 1333, anno della sua morte, la monaca agostiniana Maria de Robacarri utilizzò la propria eredità per far riparare, affrescare e decorare la Chiesa.
Nel 1365 la costruzione del Naviglio Pavese divise la Chiesa dal Monastero.
Nel 1783 l’acqua di riempimento del cavo del Naviglio inondò la Chiesa, che venne divisa in due piani. Il nuovo ingresso fu aperto sul lato sinistro, a livello della strada che costeggia il Naviglio.
Nel 1798 il monastero venne soppresso.
Dal 1800 l’intero complesso fu ceduto a diversi privati.
Nel 1866 la Chiesa fu chiusa per le pessime condizioni in cui si trovava.
Nel 1894, con l’intervento di Luca Beltrami, membro della Commissione regionale Conservatrice dei Monumenti, venne riaperta al pubblico.
Nel 1911 l’edificio fu notificato come edificio di notevole interesse artistico
Nel 1928 la Chiesa venne dichiarata monumento nazionale.
Dal 1925 al 1932 la chiesa funzionò come parrocchia.
Nel 1951 vennero intrapresi alcuni lavori di restauro degli affreschi che risultarono dannosi.
Nel 1960 il Comune di Milano acquistò il complesso.
Nel 1966 iniziarono i lavori di restauro. Durante le operazioni di demolizione del pavimento, vennero scoperti i resti di una domus romana e di un sacello (visibili sotto il pavimento all’interno della chiesa), che necessitavano di approfondimenti.
Per questo i lavori furono interrotti. Un gruppo di cittadini, preoccupati per il degrado inevitabile dovuto all’abbandono del complesso, si costituì nel Comitato Cascina Chiesa Rossa, che attuò varie pressioni nei confronti dell’Amministrazione pubblica, per ottenerne i necessari interventi di restauro.
Nel 2000, finalmente, vennero ripresi i lavori, ultimati nel 2003.
Dal 2009 la chiesa e la canonica sono affidate ai Frati Minori Cappuccini.